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Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei presentano oggi, venerdì 17 maggio, la nuova spada Scottish basket-hilt (1578-1588), del noto spadaio veneto Antonio Ferrara, che grazie alla generosa donazione della signora Luisa Simoncini Rosset al Comune di Brescia, entra oggi a pieno titolo nella prestigiosa Collezione del Museo delle Armi Luigi Marzoli.
La spada, con pomo a tino in acciaio con gabbia traforata, impugnatura in legno intagliato a tortiglione,
ricoperto con pelle di pesce e lama a sezione triangolare ad un filo e marcata Andrea Ferrara, è sicuramente una delle lame prodotte per il mercato inglese da colui che fu uno dei più famosi spadai della storia e ne racconta chiaramente la vita, il successo e la fama ancora oggi vivissima.
Nato a Fonzano, vicino Feltre, negli anni Trenta del XVI secolo Andrea Ferrara lavorò in importanti fucine nell’area feltrina, uno dei più importanti centri di produzione di lame d’Europa. Era famoso sia per la sua tecnica di forgiatura sia per l’eccezionalità del prelavorato, sempre proveniente dalle miniere del Fursil. Nel 1578 ricevette la commissione di due mercanti londinesi per produrre 600 spade al mese per dieci anni, che continuarono a circolare in territorio britannico fino al XX secolo. Morì nel 1612, ma le sue lame continuarono a essere tra le più ricercate al mondo anche dopo la sua morte, tanto da essere volute da Crisitano IV di Danimarca, Gustavo II Adolfo di Svezia e fuori dall’Europa dal sovrano dell’impero Moghul Shāh Janān e da suo figlio Aurangzēb. Le sue lame nei secoli seguenti furono portate sui campi della Guerra Civile Inglese di Cromwell, della battaglia di Waterloo, della Guerra Civile Americana e ancora nella Seconda Guerra Mondiale. Lo spadaio veneto arrivò a diventare un personaggio frequentemente evocato nella letteratura inglese del XIX secolo e fu spesso il soggetto di quadri e disegni romantici. La sua fama portò a numerose falsificazioni, spesso facilmente riconoscibili.
La firma riportata sulla spada, che fu acquistata dal collezionista udinese Ferdinando Rosset presso un antiquario di Edimburgo e donata oggi dalla moglie al Comune di Brescia, è tra quelle reputate originali, non solo per la bontà del testo e la somiglianza dei caratteri punzonati sulle lame sicuramente originali, ma anche perché riporta gli stessi segni geometrici tipici della produzione bellunese e feltrina. Nel Settecento fu montata su una basket hilt, la tipica guardia a gabbia tradizionale della Scozia, un modello di spada da fante, con importanti analogie con le quasi coeve schiavone veneziane.
La spada sarà presentata al pubblico domani, sabato 18 maggio, alle ore 11.30, presso la Sala conferenze del Museo delle Armi Luigi Marzoli, nell’ambito degli eventi organizzati per celebrare la Giornata Internazionale dei Musei (International Museum Day – IMD), in un talk dal titolo Una spada scozzese di Andrea Ferrara. Dalla Collezione Rosset al Museo Marzoli tra Marco Merlo, conservatore del Museo delle Armi Luigi Marzoli, Fabrizio Tonin, restauratore esperto della produzione armiera veneta e Luisa Simoncini, donatrice dell’oggetto.
Sono molto felice di poter presentare oggi questa spada, che mio marito, grande collezionista di armi antiche comprò anni fa da un antiquario scozzese. Le armi antiche sono state una passione che ha accompagnato mio marito fin dalla sua tenera età e che sono state per lui, non solo oggetti d’arte di cui circondarsi nella vita di tutti i giorni, ma elementi di studio e ricerca rispetto alle abilità artigiane che, nella Storia, hanno caratterizzato la realizzazione di questi manufatti di pregio. Aver scelto Brescia e il Museo delle Armi Luigi Marzoli significa per me affidare un pezzo importante a una realtà museale d’eccellenza, che si distingue e spicca nel panorama dei musei dedicati alle collezioni armiere. Sono certa che Fondazione Brescia Musei sarà in grado di valorizzare al meglio la spada, promuovendo la conoscenza e la storia di questo genere di manufatti, proseguendo l’obiettivo di un grande collezionista quale fu mio marito.
Luisa Simoncini, donatrice
La donazione che ufficializziamo oggi è un esempio emblematico di capitalizzazione della nostra “reputazione”. Il Museo delle Armi Luigi Marzoli, uno straordinario repertorio della cultura artistica e materiale connessa alla produzione armiera lombarda e bresciana, diviene il custode di un prezioso capo d’opera, la cui proprietaria ha scelto di destinare alla pubblica fruizione consapevole dell’unicità e della straordinarietà del nostro Museo. Solo una seria consapevolezza intorno alla valorizzazione dei rapporti con i collezionisti – non si può dimenticare in questo senso l’origine del Museo stesso – e una reputazione scientifica consolidata, ben testimoniata oggi dalle competenze del nostro storico delle armi antiche e delle armature, l’oplologo Marco Merlo, consentono di raggiungere questi risultati, che sono d’esempio per future azioni di liberalità culturale. Queste, quando avvengono, sono piccoli grandi tesori di generosità e amore per il patrimonio.
Felice Scalvini, Consigliere Fondazione Brescia Musei
Quando la Signora Simoncini manifestò la generosa intenzione di donare al Museo delle Armi un pezzo dalla collezione Rosset, mi sono chiesto cosa avrebbe scelto Luigi Marzoli. La scelta è ricaduta su questa spada perché Marzoli aveva già acquistato due lame firmate Andrea Ferrara (una delle quali poi risultata apocrifa), in quanto uno dei principali esponenti della cultura armiera veneta, che ha profondamente influenzato la produzione bresciana. Inoltre Luigi Marzoli aveva collezionato le principali tipologie di spade da fante dei secoli XVII e XVIII ma non aveva mai comprato una basket hilt scozzese, che insieme alle schiavone, di cui la collezione Marzoli è ricca, è una delle tipologie di spade con impugnatura a gabbia più celebri al mondo. Questa spada, che racconta una storia affascinante, và quindi a completare la narrazione del Museo, così come voluta da Luigi Marzoli, con un pezzo legato alla produzione armiera della Serenissima e a integrare le tipologie di armi presenti nel percorso di visita.
Marco Merlo, Conservatore Museo delle Armi Luigi Marzoli
È davvero un dono di pregio quello che riceviamo oggi: la spada di Andrea Ferrara, tra i più famosi spadai della storia, è infatti un capolavoro dell’arte armiera del XVI secolo. Si tratta di un manufatto di eccezionale valore, realizzato nel ‘500 dall’artigiano veneto per il mercato londinese e poi approdato in Scozia nel ‘700. Acquistato a Edimburgo dal celebre collezionista udinese Ferdinando Rosset è ora parte della collezione del nostro Museo delle Armi, grazie alla grande generosità di Luisa Simoncini. È quindi con piacere che la ringrazio, a nome della città. Questa magnifica spada potrà ora essere ammirata dagli esperti, dagli appassionati e da tutte le persone in visita al Museo Luigi Marzoli.
Laura Castelletti, Sindaca di Brescia