Olivicoltura lombarda: il convegno a Villa Galnica per fare il punto della situazione

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A Puegnago del Garda, nella cornice di Villa Galnica, si è tenuto il convegno “Olivicoltura: sfide e prospettive per il futuro della filiera lombarda”, organizzato dal Gal GardaValsabbia, nell’ambito del progetto di cooperazione “Olvicoltura 2030 2.0”.

Oltre 100 persone, tra addetti ai lavori e operatori locali,  hanno partecipato alla mattinata che ha visto tra gli ospiti i rappresentanti provinciali, regionali e nazionali della categoria agricola confrontarsi e dialogare sulle sfide e le prospettive che attendono il settore olivicolo, a fronte delle più recenti criticità fitosanitarie e dal cambiamento climatico.

Ad aprire i lavori il Sindaco di Puegnago del Garda e Presidente di AIPOL, Silvano Zanelli, che ha rimarcato l’importanza del settore olivicolo per il territorio non sono dal punto di vista produttivo, ma anche paesaggistico e turistico. “La presenza di autorità di livello provinciale, regionale e nazionale a Villa Galnica infonde fiducia nei produttori locali e ci motiva a proseguire il lavoro portato avanti negli anni. Fondamentale è continuare a investire nella ricerca affinché sia in grado di collaborare con le nostre aziende agricole per trovare soluzioni a criticità comuni. La valorizzazione della filiera olivicola – ha sottolineato Zanelli – non è essenziale sono a fini produttivi. Il paesaggio del nostro territorio, caratterizzato dalla presenza degli uliveti, è un patrimonio da conservare in quanto leva predominante per l’arrivo e la presenza di turisti da tutto il mondo.”

La parola è poi passata ad Alessandro Beduschi, Assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia, che ha ribadito la vicinanza di Regione agli operatori olivicoli e la necessità di fare rete a livello territoriale affinché si lavori in maniera coordinata e si preservi la qualità del prodotto oleario lombardo.

Secondo i dati presentati da Regione Lombardia, in Lombardia sono oltre 1800 le aziende occupate nella produzione di olio, che nel 2023/2023 si è attestata intorno alle 212 tonnellate, pari allo 0,07% di quella nazionale. Le superfici impiegate per la produzione biologica sono pari a 264 ettari, circa il 18,75% del totale. In questo contesto, le province maggiormente rappresentative sono la provincia di Brescia con una superficie pari a 228 ettari, seguita da quella di Bergamo (17 ettari) e quella di Mantova (6,5 ettari).

“Negli ultimi anni – ha dichiarato Gianfranco Comincioli, Presidente di Coldiretti Lombardia – la filiera è stata colpita duramente da nuove fitopatie e da fenomeni climatici sempre più estremi, che spesso hanno azzerato la produzione. Quello di lunedì è stato un evento straordinario, con un’ampia partecipazione da parte del territorio provinciale e regionale. Di interesse sono stati gli interventi da parte delle Autorità e dei ricercatori che hanno dato una traiettoria con una prospettiva positiva per l’olivicoltura lombarda. Una traiettoria che passerà attraverso percorsi pluriennali per trovare le giuste soluzioni al fine di garantire la massima qualità  del prodotto dell’extravergine d’oliva. Questo è l’obiettivo – ha concluso Comincioli – che vogliamo perseguire, tenendo conto degli aspetti ambientali, ormai imprescindibili, e del contesto turistico, quello del Garda, di grande valenza.”

Presente anche Ettore Prandini, Presidente Nazionale Coldiretti, che ha sottolineato la necessità di costruire un palcoscenico anche per l’olio, così come si è fatto per il vino.  “L’olio extravergine di oliva merita un evento dedicato di grande rilievo, paragonabile al prestigioso Vinitaly. Ha dichiarato Prandini. Perché non realizzarlo nella provincia di Brescia? L’iniziativa ha un triplice valore aggiunto: culturale, economico e promozionale. Un evento di tale portata non solo valorizzerebbe il patrimonio culturale legato alla produzione dell’olio extravergine di oliva, ma favorirebbe anche lo sviluppo economico locale, creando opportunità di business e collaborazione tra produttori e operatori del settore della ristorazione. Siamo convinti che Brescia, magari con Montichiari – ha continuato Prandini – possa diventare il palcoscenico ideale per un evento di tale importanza. Il nostro obiettivo è quello di promuovere e celebrare l’eccellenza dell’olio extravergine di oliva, mettendo in risalto le competenze e la passione dei produttori italiani.”

A portare i saluti da parte della Senatrice Mariastella Gelmini, Presidente della Comunità del Garda, il Segretario Generale Pierlucio Ceresa, che ha rimarcato l’impegno da parte dell’Ente nei confronti del territorio per affrontare in maniera coordinata e uniforme le difficoltà locali.

La qualità del prodotto è determinata dalla buona gestione dell’uliveto e dal benessere delle piante. Fondamentale risulta quindi essere l’attività di assistenza, monitoraggio e controllo del territorio, includendo anche gli “hobbisti”, per portare avanti una strategia volta alla prevenzione delle problematiche fitosanitarie. Sono proprio queste le tematiche portate avanti nel progetto di cooperazione tra Gal “Olivicoltura 2030 2.0”, di cui il Gal GardaValsabbia è ente capofila, in partenariato con il Gal Presolana e Laghi Bergamaschi, il Gal Parchi e Valli del Lecchese e il Gal Garda e Colli Mantovani.

“Nell’ambito dell’azione comune di progetto – ha dichiarato Paolo Zani, Direttore di AIPOL – AIPOL è stata incaricata dai Gal per seguire la fase di monitoraggio e per la redazione del bollettino fitosanitario, uno strumento a disposizione degli olivicoltori per fornire indicazioni sulla situazione fitosanitaria e fenologica e quindi consigliare gli interventi da effettuare.”

Il bollettino viene elaborato partendo dai dati presenti sulla piattaforma olivo.net per elaborare i rilievi agrofenologici inseriti dai tecnici e i dati meteoclimatici tratti dalle numerose centraline sparse sul territorio.

“Il progetto di cooperazione del Gal – ha dichiarato Tiziano Pavoni, Presidente del Gal GardaValsabbia – ha permesso di portare avanti un importante lavoro di monitoraggio e analisi dei dati su scala locale, fornendo agli operatori delle indicazioni in tempo reale per intervenire laddove venivano segnalate delle criticità. Il lavoro in rete, prerogativa del lavoro del Gal, permette un flusso continuo di scambio di informazioni essenziale per rimanere aggiornati e capire come gestire una situazione fragile come quella dell’olivicoltura gardesana. Ci auguriamo – ha concluso Pavoni – di poter continuare a lavorare in questa direzione anche nella nuova programmazione, costruendo sinergie locali e nuove collaborazioni.”