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Dalla relazione annuale sulle attività di difesa commerciale dell’UE del 2022, adottata oggi, emerge come la Commissione europea abbia continuato ad essere attiva e assertiva nel difendere i produttori dell’UE dalle pratiche commerciali sleali, applicando con rigore la legislazione e garantendo l’efficacia delle misure. La Commissione è inoltre intervenuta affinché i paesi terzi applichino correttamente le norme in materia di difesa commerciale, registrando alcuni successi nell’assicurare ai produttori dell’UE un accesso continuo ai mercati di esportazione.
Alla fine del 2022 erano in vigore 177 misure, quasi un quinto delle quali riguardava le pratiche di elusione. Il numero più elevato di misure di difesa commerciale dell’UE riguarda le importazioni dalla Cina, dalla Russia, dall’India, dalla Corea e dagli Stati Uniti. Grazie alle misure di difesa, nell’UE riusciamo a tutelare quasi mezzo milione di posti di lavoro in ambito manifatturiero, in settori quali quelli dell’acciaio, dell’alluminio, dei prodotti chimici e della ceramica.
Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo e Commissario per il Commercio, ha dichiarato: “In un contesto commerciale mondiale sempre più impegnativo, il massiccio ricorso agli strumenti di difesa commerciale da parte della Commissione è essenziale per tutelare gli interessi della nostra industria e per mantenere condizioni di parità. Il nostro obiettivo è ripristinare condizioni eque e concorrenziali in un momento in cui le importazioni oggetto di dumping e di sovvenzioni minacciano la base produttiva dell’UE. Abbiamo attuato un numero di misure senza precedenti per ridurre al minimo l’impatto dei prodotti importati a prezzi iniqui, come ad esempio le torri eoliche e le fibre ottiche, essenziali per la transizione verde e digitale dell’UE.”